Artisti

Vincenzo Abbracciante
Nasce ad Ostuni (BR) nel 1983.
Giovanissimo intraprende gli studi musicali con il padre Franco e vince in breve tempo numerosi concorsi nazionali.
Attualmente studia musica jazz con il maestro Gianni Lenoci presso il conservatorio “Nino Rota” di Monopoli e pianoforte con Mirko Signorile.
Nel 2000 vince il “25° concorso internazionale Città di Castelfidardo”, nella categoria Varieté junior e nel 2003 vince il 53° Trofeo Mondiale di fisarmonica nella categoria varieté senior.
Ha suonato con: Lucio Dalla, Marc Ribot, Gaetano Partipilo, Carlo Actis Dato, Vito Di Modugno, Orchestra Ico della Magna Grecia, Vincenzo Deluci, Roberto Ottaviano, Pippo Ark D’Ambrosio, Nando Di Modugno, Enzo Cavalli, Walter Grassman, Hannes Strasser, Alexander Meik, Paolo Romano, Antonio Tosquez, Mario Rosini.
Richard Galliano, parlando di giovani fisarmonicisti in una intervista pubblicata sulla rivista francese Jazzman, ha detto: “Chi più mi ha impressionato è un giovane italiano, originario della Puglia: si chiama Vincenzo Abbracciante. In ogni brano mi ha imbarcato in una storia e commosso.”

Pietro Adragna
Pietro Adragna nasce ad Erice il 21/08/1988.
Frequenta il I anno del corso di laurea in Discipline della Musica presso la facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Palermo. Inizia lo studio della Fisarmonica all’età di sei anni con il M° Salvatore Graziano, ottenendo ottimi risultati. Ha intrapreso anche lo studio del Pianoforte presso il Conservatorio di musica di Stato “A. Scontrino” di Trapani, dove si è diplomato in Teoria, Solfeggio e Dettato musicale con il massimo dei voti. È già diplomato inoltre in Armonia ed Analisi Musicale ed in Storia ed estetica della Musica. Da circa quattro anni sta approfondendo e perfezionando i suoi studi di Fisarmonica presso l’Accademia Musicale “Roberto Fuccelli” di Perugia, assumendo il ruolo di prima Fisarmonica nella Fisorchestra “Libertango”. E’ vincitore di numerosi Concorsi Provinciali, Nazionali ed Internazionali. Nel 2004 ha vinto il 1° premio al Concorso Nazionale svoltosi a Perugia, nel 2005 si è classificato al II° posto al Concorso Internazionale “Trofeo Città di Atri” svoltosi ad Atri (TE). Ha vinto il 1° premio assoluto al Concorso Internazionale “Diapason” svoltosi a Canicattì (AG) ed è reduce del Concorso Internazionale di Fisarmonica 2006 svoltosi a Klingenthal (GERMANIA) dove ha vinto il 2° premio e borsa di studio. Ad Ottobre 2006 al Concorso Internazionale per Fisarmonicisti “Città di Castelfidardo” si è aggiudicato il 2° premio, trofeo, borsa di studio e l’assegnazione, inoltre, di un concerto premio che è stato effettuato dal vincitore nell’ambito delle manifestazioni estive organizzate dalla città di Castelfidardo. Di recente è stato ospite d’onore al “XVI e XVII Grande gala Internacional do Acordeao” svoltosi ad Algarve in Portogallo ed ha partecipato al Festival Internazionale per Fisarmonicisti svoltosi in Finlandia dal 27 al 30 giugno 2007. E’ apparso diverse volte in televisioni regionali ed è stato concorrente alla trasmissione di CANALE 5 “Cultura Moderna” dove si è esibito con la sua fisarmonica, e su RAI 2 in occasione della manifestazione “Il satiro d’oro”. Ha partecipato a diversi Stages professionali, tra cui quello con Stefano Bollani presso l’AxA di Alcamo. Attualmente svolge un’intensa attività concertistica sia nel territorio Nazionale che Internazionale (Germania, Danimarca, Canada, Francia, …).

Mirko Azzalin
La passione per la fisarmonica del Maestro Mirko Azzalin è una questione di prestigiosa tradizione familiare.
Figlio del Maestro Ivo Azzalin, Mirko ha studiato fisarmonica fin da bambino, frequentando anche la scuola di famiglia, per poi distinguersi, già in giovanissima età, in numerosi concorsi e poi proseguire i suoi studi al Conservatorio di Vicenza, dove è in prossimità di conseguire il Diploma. Parallelamente al completamento dei suoi studi, Mirko è conosciuto come musicista di successo, sia come solista che come fondatore e leader dell’ Orchestra Azzalin.
Ho scelto di dimenticare la “filologia” per percorrere un’altra possibilità proclamando che questa musica trascende le sue coordinate spazio-temporali “scientificamente determinate” per parlarci delle lontananze dell’uomo, della sua anima ferita, dei suoi sentimenti assoluti, dei suoi rapporti con il mondo naturale e sociale, del suo essere “santo”, della sua possibilità di ergersi di fronte all’universo, debole ma sublime. Gli umili che hanno creato tutto ciò prima di poter diventare uomini liberi, sono stati depredati della loro cultura e trasformati in consumatori inebetiti ma sono comunque riusciti a lasciarci una chance postuma, una musica che si genera laddove la distanza fra cielo e terra ha la consistenza di una sottile membrana imenea che vibrando, magari solo per il tempo di una canzonetta, suggerisce, anche se è andata male, che forse siamo stati messi qui per qualcos’altro. – Moni Ovadia

Daniele Biacchessi
Daniele Biacchessi, giornalista, scrittore, autore, regista e interprete di teatro narrativo civile. Lavora come vicecaporedattore per Radio24 – Il Sole 24 Ore. Nel 2004 e nel 2005 riceve il Premio Cronista per un’inchiesta sul terrorismo islamico in Italia e una ricostruzione dell’omicidio dell’editorialista del Corriere della Sera, Walter Tobagi.
È un pioniere della radiofonia italiana. Dal 1975 lavora per numerose testate: Radio Lombardia, Radio Regione, Telemilanodue, Rete A, Antenna 3. Collabora inoltre con RAI, Radio Popolare, il mensile Mucchio Selvaggio, il quotidiano Unità, i settimanali Avvenimenti e L’Europeo. Dal 1988 al 1999, é direttore della sede milanese, conduttore, inviato e cronista parlamentare di Italia Radio, storica testata d’informazione nazionale. È autore di sedici libri reportage d’inchiesta su terrorismo (l’omicidio di Fausto e Iaio, Roberto Franceschi, gli omicidi D’Antona e Biagi) ambiente, politica italiana, esteri. È anche autore, regista e interprete di teatro narrativo civile. Dal vivo collabora con i musicisti Michele Fusiello e Gaetano Liguori, e con altri artisti di jazz e canzone d’autore italiana.
Inoltre insegna teoria della scrittura e del linguaggio radiofonico nelle più importanti scuole di giornalismo italiane. Collabora con il mensile Mucchio Selvaggio.
Suona chitarra acustica ed elettrica, strumenti a plettro, armonica diatonica e cromatica. Ama jazz, jazz-rock, folk, blues, fusion, rock psichedelico, progressive, in genere il rock degli anni Settanta e Ottanta.

Burro e Salvia
In tre anni di attività il “Concertino Burro e Salvia” ha partecipato a varie manifestazioni musicali, feste private o di piazza. Il “Concertino” si abbina bene, anche per rima, con buona cucina e buon vino. La nostra musica è esportabile e lo dimostra la partecipazione ad eventi di carattere nazionale ed internazionale. Abbiamo suonato in Svizzera, in Piazza del Popolo a Roma, nei Giardini della Biennale di Venezia, sotto la Campana di S.Giusto a Trieste, nel Salento e al Festival Buskers di Ferrara… Tuttavia non ci siamo montati la testa e il nostro sogno principale resta quello di suonare a Cuneo perchè… siamo uomini di mondo.
I Componenti del gruppo
MICHELE BRAMUCCI. Difficile riconoscere sotto il cappello da emigrante il biondo vichingo che potreste incontrare a tarda notte in qualche bar della provincia. Suona un’autentica batteria d’epoca trovata in qualche scantinato e risistemata con gusto da restauratore.
FRANCO FETTA. “Il tenore” disibernato direttamente dagli anni ‘30, è soprattutto un istruttore macchinista ferroviere, anche se non ha mai cantato “Binario” di Claudio Villa. Con voce è tagliente come una “littorina”, e mimica trascinante come una locomotiva.
GIULIANO PIETRONI. Icona del gruppo, col suo baffetto seduttore, ogni scenografia diventa superflua.Suona il mandolino come ormai non lo suona più nessuno.
MAURO GOZZI. Nominato suo malgrado “capoconcertino”, ha il compito non facile, di coordinare questa banda di sbandati e di curare gli odiosissimi aspetti burocratici. Suona la chitarra e canta quando i tenori si riposano.
LUIGI FRANCIOLINI. il nuovo “Achille Togliani” con la sua voce tenorile d’altri tempi si alterna con Franco alla testa dei “Burro e Salvia”.Viene da Fabriano, la città della carta. Quando si dice: Carta Canta… ! Canta… !

Moni Ovadia
La lingua, la musica e la cultura Yiddish, quell’inafferrabile miscuglio di tedesco, ebraico, polacco, russo, ucraino e romeno, la condizione universale dell’Ebreo errante, il suo essere senza patria sempre e comunque, sono al centro di “Cabaret Yiddish” spettacolo da camera da cui è poi derivato il più celebre Oylem Goylem. Si potrebbe dire che lo spettacolo abbia la forma classica del cabaret comunemente inteso. Alterna infatti brani musicali e canti a storielle, aneddoti, citazioni che la comprovata abilità dell’intrattenitore sa rendere gustosamente vivaci. Ma la curiosità dello spettacolo sta nel fatto di essere interamente dedicato a quella parte di cultura ebraica di cui lo Yiddish è la lingua e il Klezmer la musica.
Uno spettacolo che “sa di steppe e di retrobotteghe, di strade e di sinagoghe”. Tutto questo è ciò che Moni Ovadia chiama “il suono dell’esilio, la musica della dispersione”: in una parola della diaspora.
La musica Klezmer deriva dalle parole ebraiche Kley Zemer, che si riferiscono agli strumenti musicali (violino ed archi in genere e clarinetto) con cui si suonava la musica tradizionale degli Ebrei dell’est europeo a partire all’incirca dal XVI secolo.
Ho scelto di dimenticare la “filologia” per percorrere un’altra possibilità proclamando che questa musica trascende le sue coordinate spazio-temporali “scientificamente determinate” per parlarci delle lontananze dell’uomo, della sua anima ferita, dei suoi sentimenti assoluti, dei suoi rapporti con il mondo naturale e sociale, del suo essere “santo”, della sua possibilità di ergersi di fronte all’universo, debole ma sublime. Gli umili che hanno creato tutto ciò prima di poter diventare uomini liberi, sono stati depredati della loro cultura e trasformati in consumatori inebetiti ma sono comunque riusciti a lasciarci una chance postuma, una musica che si genera laddove la distanza fra cielo e terra ha la consistenza di una sottile membrana imenea che vibrando, magari solo per il tempo di una canzonetta, suggerisce, anche se è andata male, che forse siamo stati messi qui per qualcos’altro. – Moni Ovadia

Giuliano Cameli
Innamoratosi da piccolo dell’organetto diatonico, quando aveva solo quattro anni, ha dimostrato immediatamente un particolare talento per suonare lo strumento. Sin dalla tenera età ha partecipato e vinto numerosi concorsi di organetto diatonico a livello nazionale. Oltre allo studio dell’organetto diatonico, Cameli, ha studiato il pianoforte e la fisarmonica cromatica e dopo diversi anni ha iniziato a comporre musiche originali per organetto diatonico. Nel 1984 egli scrisse il primo metodo per organetto a due e quattro bassi insieme con altre raccolte musicali le quali sono edite dalle edizioni Berbèn di Ancona.
Castelfidardo, la capitale mondiale della fisarmonica, ha nominato Cameli “il principe dell’organetto diatonico” e successivamente “Ambasciatore mondiale dell’organetto diatonico”. Nel 1988 Cameli vince il campionato mondiale di organetto organizzato dal C.D.M.I. (Centro didattico musicale italiano) e dalla C.M.A. (Confederation Mondiale dell’accordeon). Successivamente viene invitato in Sud Africa e precisamente a Johannesburg per un concerto. Egli è anche uno dei pochi artisti italiani che partecipano al “Festival Mondiale delle nazioni” che coinvolge particolarmente l’Australia, Nuova Zelanda, Argentina, Egitto, Messico, Spagna, Lussemburgo, Germania, Francia, Svizzera, Belgio e Venezuela. Nel 1994 Cameli crea il “GIU-CAM system” il più piccolo e completo organetto professionale sul mercato mondiale.
Nel 2004 lanciò una nuova generazione di fisarmoniche diatoniche con 2-4 registri fino a 12 bassi e relativi minori in collaborazione con la Compagnia Beltuna e l’uso nella sua fisarmonica dei sistemi midi Q-Link e dei microfoni MT03-D della Musictech.

Giancarlo Caporilli
Nasce a Roma nel ’47. Ha iniziato gli studi musicali all’età di 4 anni sotto la guida del M° Fernando Chierici; ha studiato fisarmonica, pianoforte, armonia e composizione con il M° Silvio Aureli con il quale, all’età di 14 anni, incideva numerosi dischi per la “R.C.A Italiana” come “Prima fisarmonica” della “Fisorchestra Farfisa”.
Conosciuto nei più noti ambienti musicali sia in Italia che all’Estero, ha tenuto centinaia di concerti come ospite d’onore in vari Paesi del mondo: Inghilterra, Svizzera, Scozia, Spagna, Francia, ex Jugoslavia, Romania, Olanda, Canada e viene tutt’oggi definito “Il fisarmonicista per tutti”. Nel 26 ottobre 1999, il calco della sua mano destra viene conservato presso il “Museo internazionale della fisarmonica” di Recoaro Terme (Vicenza) insieme a quelli di altri fisarmonicisti di fama mondiale. Il 26 maggio 2000 a Roma gli viene assegnato il “Premio Internazionale Enrico Caruso anno 2000″ per la diffusione della musica e dell’arte italiana nel mondo.

Vincenzo de Ritis
Ha iniziato a studiare fisarmonica a 10 anni con suo padre. Un anno dopo,forte dei suoi primi entusiasmi, si iscrive alla scuola del M.° Di Leonardo a Chieti dove studia per diversi anni fino a diventarne uno degli insegnanti.
Più tardi l’incontro col M.° Matarazzo si rivelerà fondamentale per una comprensione più ampia della musica. Inizia lo studio del pianoforte, della musica leggera, del canto e soprattutto scopre un nuovo modo di relazionarsi alla musica in cui le possibilità espressive dell’orchestra vengono ricercate in un unico strumento musicale. Primo fisarmonicista della prestigiosa “Fisorchestra Paolo Soprani” di Castelfidardo diretta dal M.° Burattini, vanta partecipazioni televisive a Domenica in, Fantastico, Grand Prix, La domenica del villaggio Tappeto volante. È risultato primo classificato in diversi concorsi per fisarmonica.

Pino di Modugno
Già durante la sua infanzia, Pino Di Modugno dimostrava un talento speciale per la musica e la fisarmonica in particolare.
Ha iniziato i suoi studi all’età di 7 anni e a 10 anni ha partecipato al concorso radiofonico EIAR “Il paradiso del dilettante”, vincendo il primo premio.
In seguito ha perferzionato la sua abilità di musicista ed ha partecipatp a numerosi concorsi nazionali ed internazionali, vincendo primi premi specialmente nelle categorie jazz e musica classica. Durante questi concorsi, giudicati da artisti famosi quali F.Alfano, R.Bossi, G.Farina, L.FerrariTrecate, F.Lattuada, L.Liviabella, N.Rota, ha dimostrato di possedere una tecnia perfetta, un tocco robusto, sorprendente e confidenza.
Ha partecipato a molti programmi televisivi e radiofonici sia nazionali e internazionali, come negli Stati Uniti, Canada, Germania, Svizzera, Portogallo, Venezuela, ecc… Pino di Modugno ha suonato come solista con l’Orchestra Sinfonica di Bari durante i loro concerti in commemorazione della musica di Nino Rota.

Danilo Di Paolonicola
ETHNIC PROJECT rappresenta la somma delle esperienze di Danilo di Paolonicola in vesti artisticamente elevate. Vi si genera il connubio tra ricerca di materiale antico e composizioni originali con arrangiamenti raffinati, che restituendo una sonorità del tutto nuova che va dritta al cuore di musiche come il popolare, l’etnico, il jazz, con richiami alla musica classica.
Inizia giovanissimo lo studio della fisarmonica diatonica (organetto) segnalandosi subito come un precoce talento.Dall’età di 10 fino all’età di 18 ricordiamo i “Primi ASSOLUTI ” in sei “Campionati Del Mondo” di fisarmonica diatonica (1987,88,89,90,91,95) rispettivamente svoltisi in Santa Maria Nuova (AN) e Roc (Buzet) Croatia e nei concorsi nazionali ed internazionali per fisarmonica diatonica di Attmis (UD), Rocca S Zenone (TR), Acquasparta (TR), San Benedetto Del Tronto(AP).
All’età di 11 anni intraprende lo studio della fisarmonica con ottimi risultati facendo concerti in Italia e all’estero: (svizzera,germania,francia,belgio,croazia,ungheria,austria,Bosnia-Erzegovina ..etc).
Nel 2004 inizia lo studio del jazz con il M. Renzo Ruggieri presso l’Istituto Musicale Pareggiato “G. Braga” di Teramo.
Dal 2004 ad oggi ha vinto concorsi internazionali di musica Jazz, Classica e Varietè nei concorsi di Loreto (AN) premio Adamo Volpi, Benevento la fisarmonica d’oro, Atri (TE),Capistrello(FR), Lanciano(CH), Sarajevo,Castel Bolognese(RA), Morro D’Oro premio Stefano Bizzarri(TE).Il 10 ottobre 2007 con il suo gruppo Ethnic Project vince uno dei concorsi più importante al mondo per fisarmonica jazz “premio Città di Castelfidardo” presidente di giuria Frank Marocco.
Si è esibito in vari festival dedicati alla musica popolare,etnica e jazz,da ricordare il premio Stefano Bizzarri 2007 dove ha avuto l’onore di aprire il concerto di gala di Richard Galliano.

Lisa Doby
è definita “la giovane sacerdotessa della musica black”. Americana d’origine, le sue radici musicali sono il Gospel, Motown, JazzFunk e Pop culminate in uno stile unico. Questa giovane cantautrice rifiuta di essere inserita nella categoria r&b o hiphop solo per il colore della sua pelle. Dall’unione del suo soul e di influenze rock, l’universo musicale di Lisa racchiude una musica che è audace e accattivante. È stata corista in un tour mondiale dell’artista francese Patricia Kaas e ha aperto concerti di grandi nomi della musica quali Ray Charles, Lucky Peterson, and Paul Young. Da tre anni Lisa Doby sta presentando il suo stile unico e le sue canzoni in festival europei.

Fisorchestra Marchigiana
La Fisorchestra Marchigiana è una formazione giovane, composta di circa 25 elementi, tutti diplomati e studenti nei più prestigiosi conservatori italiani (Pesaro, Fermo, Milano, Mantova, ecc..). Sicuramente rappresenta l’unica formazione, nel panorama italiano, che riunisce musicisti (in particolare fisarmonicisti) provenienti da tutta la regione Marche.
Composizioni classiche e sinfoniche trovano spazio assieme al jazz all’interno di uno spettacolo che vuol essere momento di incontro tra le molteplici esperienze musicali.
Accanto ad esse convivono forme espressive diverse, dalla musica leggera e popolare italiana a quella latino-americana, per proporre un percorso che non si ferma ai soli momenti lirici, ma sa accompagnare attraverso i luoghi,le epoche,le persone.
Tra i molti concerti svolti in tutte le regioni italiane, di rilievo sono state le partecipazioni al concerto con Katia Ricciarelli per la riapertura dell’antico teatro di Apiro (MC) nel dicembre 2004 e quella in occasione dell’incontro del Santo Padre con i giovani dell’Azione Cattolica Italiana nel settembre 2004. La formazione si è esibita in Eurovisione (diretta televisiva su RAI1) accompagnata dall’orchestra pop-sinfonica della Rai diretta dal M° Leonardo De Amicis.
Nel novembre 2007 l’orchestra ha avuto l’onore di esibirsi al Teatro Dal Verme di Milano in occasione del 113° anniversario del TouringClub.

Funk & Stein
Siamo una cover band nata nel 1997 per idea di 5 dei 7 componenti attuali. Ci siamo subito dedicati al funky. Abbiamo fatto concerti nell’interlad della val Musone in quanto i componenti sono quasi tutti di Loreto. Abbiamo partecipato nel ’98 a una manifestazione a livello provinciale (macerata) dal titolo MUSIC HOPE riscuotendo anche buone recensioni da parte della stampa locale. L’allora formazione, si è sciolta nell’ottobre del ’98.
La reunion è avventa nell’ottobre del 2007 in occasione di una manifestazione intitolata MUSIC SAVE TOMORROW , concerto pro bambini della Bielorussia. Da questa esperienza abbiamo deciso di proseguire ritornando alla nostra vecchia passione del funk inserendo anche come strumento alternativo la fisarmonica in quanto il nostro tastierista è diplomato in “fisa”. Da gennaio di quest’anno abbiamo fatto alcuni concerti in zona (Ancona, Osimo,Portorecanati) e stiamo lavorando alla realizzazione del nostro primo CD. Nella band: BOSONI RANIERO (basso) CAMPANARI PAOLO (tastiere e fisarmonica) DAMIANI NADIA (voce) GASPARRINI FABRIZIO (batteria) PAGGI PAOLO (chitarra) PIGNOCCHI MASSIMO (percussioni) SARDELLA SIMONE (sax ten. cont. sopr.)

Io e i Gomma Gommas
Un’assoluta novità nel panorama punk/rock’n’roll melodico italiano!! Sulla scia dei “Me First & the Gimme Gimmes” americani (formati da membri di NoFx, Lagwagon, Foo Fighters e Swingin’ Utters) nascono nell’estate del 2002 “Io & i Gomma Gommas”. La band propone una rivisitazione punk/rock’n’roll delle canzoni di maggior successo degli storici anni beat italiani (“Stasera mi butto”, “Stessa spiaggia stesso mare”, “Nel blu dipinto di blu”, “I watussi”, “Luglio”, “Il tuo bacio è come un rock”, “Tintarella di luna”, “Con te sulla spiaggia”, “Dio è morto”…). Il divertimento è garantito!!
Dal mese di settembre 2004 hanno lavorato ai 15 brani del loro primo cd full-lenght honkeydonkey!
(Ammonia Records / Edel), che ha visto la luce il 15 Aprile 2005. Per il mixaggio e il mastering di questo disco hanno coinvolto il produttore punk n.1 al mondo: Ryan Greene (è il produttore della Fat Wreck Chords e lavora stabilmente con band del calibro di NoFx, Lagwagon, Good Riddance, Me First & the Gimme Gimmes…). Grazie a questo contatto, il gruppo è volato a Scottsdale, Arizona (USA) nel mese di Novembre 2004 per mixare le tracce che compongono il disco, divenendo la prima band italiana in assoluto ad aver collaborato con questo vero e proprio guru del punk melodico a livello mondiale. Dopo l’uscita del disco, la band ha iniziato a girare la penisola per far conoscere il proprio nome utilizzando la dimensione che preferisce: il live. Tra le date più significative: il festival Eastpak Etnika Rock Festival 2005 con Derozer, Pornoriviste, Punkreas, Tre Allegri Ragazzi Morti, Los Fastidios, Forty Winks e molte altre.

Marcel Loeffler
Immerso nella musica “manouche” e jazz fin dall’infanzia, Marcel Loeffler unisce tradizione e nuove forme di espressione con straordinario talento. Un compositore che non dimentica mai la melodia, un improvvisatore pieno di verve che lascia esplodere le sue molteplici abilità dal be-bop al jazz più moderno, dal tango alle atmosfere più soft. Ma è sulla scena che Marcel Loeffler fa condividere il suo talento con un misto di emozioni, un’apertura musicale e strumentale che va dritto al cuore. Da più di trent’anni si esibisce nei più grandi festival e sulle scene internazionali.

Roberto Lucanero
Fisarmonicista, organettista, cantante.
Nato in una famiglia in cui la tradizione della fisarmonica è ben radicata (padre, nonno e bisnonno artigiani del comparto Fidardense; madre fisarmonicista) Roberto Lucanero lega fin dall’infanzia il suo percorso professionale ed umano a questo strumento. Si forma musicalmente nella scuola Mugnoz di Loreto (An) dove studia fisarmonica, pianoforte, armonia ed analisi musicale. Fin dall’adolescenza inizia l’attività di musicista spaziando tra musica contemporanea, jazz, canzone d’autore e folk: debutta professionalmente con il Quartetto Adamo Volpi di Loreto, dirige per alcuni anni la Fisorchestra Città di Osimo, collabora con Roberto Paci Dalò, Luca Miti, Giovanni Seneca, Rossana Casale, La Macina, Raffaele Mazzei. Allievo di Roberto Leydi e Giampiero Cane, si laurea in etnomusicologia al DAMS di Bologna con una tesi di laurea dal titolo “L’organetto nelle Marche centrali”. Pubblica vari articoli e saggi, molti dei quali dedicati alla fisarmonica e all’organetto.
Tiene regolarmente stage di danze tradizionali (assieme a sua moglie Roberta Pigliapoco) e di organetto diatonico, sia in Italia che all’estero.
E’ responsabile commerciale del marchio di fisarmoniche EXCELSIOR all’interno della ditta Pigini srl di Castelfidardo. Negli ultimi anni, da solo o con la Roberto Lucanero Band, è stato ospite di vari festival musicali tra i quali Folkest (Spilimbergo – Pn), Zingaria (Biccari – Fg), Capodanze (Biccari – Fg), Reno Folk Festival (Casalecchio di Reno – Bo), Valfino al Canto (Arsita – Te), Carrefour Mondial de l’Accordéon (Montmagny, Québec – Canada), Festitalia (Hamilton, Ontario – Canada), International Accordion Festival (Bridlington – Inghilterra), Caister Accordion Festival (Caister on Sea – Inghilterra).

“I Tàngheri” (the Bumpkins) in trio
Partendo dalla contaminazione tra jazz e tango, elaborano un mondo in cui si fondono america latina, blues e puro spirito italiano passando da Coltrane a Gardel, da DeAndrè a Gato Barbieri. Sempre con un senso profondo dello spettacolo e dell’ironia
. Approdano al loro primo disco dopo molti concerti in festivals e rassegne concertistiche: “Historias del Sur”, lavoro molto apprezzato sia dalla critica che dal pubblico. L’opera è un’istantanea della loro visione musicale in quel momento storico e il seguito di questo lavoro viene registrato con la partecipazione di uno dei musicisti più importanti del panorama mondiale, il chitarrista Marc Ribot. Anche lui affascinato dalla capacità che I Tàngheri hanno di partire dal tango per esplorare gli angoli più distanti del mondo sonoro, dalla tradizione argentina a quella italiana alla avanguardia musicale.
Viene pubblicato “Silente” per la Wide Sound ed I Tàngheri diventano una delle sicure realtà del panorama jazz italiano, partecipando a Festival come Terni in Jazz, Talos Festival, Teano Jazz, Fasano Jazz, Notti di Stelle e molte altre rassegne importanti.
Ma l’asse musicale subisce un’ulteriore variazione con “The Dharma Bums”, il loro lavoro ultimo. Velate e trasformate oramai da “sapore” ad “odore” le atmosfere del tango, il recupero assoluto delle sonorità vintage del Farfisa e di altri strumenti elettroacustici insieme ad una elettronica “povera” contribuiscono a creare un piccolo capolavoro del genere. Il disco della maturità, dove la presenza reiterata e perfettamente integrata di Ribot, contribuisce a creare un’atmosfera magica e tensioattiva ad un lavoro di grande avanguardia musicale, ma di perfetta fruibilità, grazie alla sempre presente vena melodica.

Carlo Lucarelli
Carlo Lucarelli è nato a Parma il 26 ottobre 1960. Vive tra Mordano, in provincia di Bologna, e San Marino. È un personaggio complesso, accattivante, misterioso come i suoi libri che confessa di scrivere nel pomeriggio. Le sue attività sono molteplici: è scrittore, membro dell’Associazione Scrittori Bolognesi e della sezione italiana dell’ AIEP (Associazion Internazional Escritor de Poliziaco), fondata a Cuba da Paco Ignatio Taibo II. È creatore del Gruppo 13, che riunisce i giallisti emiliano-romagnoli e anche commediografo, giornalista di cronaca nera, sceneggiatore di fumetti e soggetti per videoclip (uno di Vasco Rossi, ad esempio, porta la sua firma e ha la regia di Roman Polansky).
È docente di scrittura creativa alla scuola Holden di Alessandro Baricco a Torino e nel carcere Due Palazzi di Padova. Nel 1993, ha vinto il Premio Alberto Tedeschi con Indagine non autorizzata. Nel 1996, ha trionfato al Premio Mistery con Via delle oche. È stato finalista al Premio Bancarella 2000 con L’isola dell’angelo caduto e vincitore del Premio Franco Fedeli, sempre nel 2000. Carlo Lucarelli può essere definito, a buon diritto, uno dei migliori giallisti dell’Italia moderna: esponente di spicco del genere noir, ha pubblicato una serie di romanzi e raccolte di racconti, che ha costantemente suscitato il consenso del pubblico e della critica. Collabora e ha collaborato con quotidiani e riviste («Sabato Sera», «Il Manifesto», «Il Messaggero», «L’Europeo») conducendo, tra le altre cose, un’interessante trasmissione televisiva sui delitti irrisolti, dal titolo Mistero in blu, diventata in seguito Blu notte, in onda a partire dal 17 ottobre 2001 con il titolo Blu-notte-Misteri d’Italia. I suoi romanzi sono stati tradotti per la prestigiosa Série Noir della Gallimard in Francia e poi in Olanda, Grecia, Spagna, Norvegia e Germania.
È collaboratore della collana Stile libero dell’Einaudi nella quale sono usciti i suoi romanzi: Il giorno del lupo, Almost Blue e Guernica.
Ultimamente ha pubblicato Un giorno dopo l’altro, nel quale ha ripreso il personaggio di Grazia Negro, apparso per la prima volta in Lupo mannaro e, successivamente, in Almost Blue.

Orchestra Martin Lubenov
A soli 27 anni, Martin Lubenov è già uno dei fisarmonicisti balcanici più apprezzati. Paragonabile al suo famoso collega Peter Ralchev, Martin Lubenov ha subito trovato il proprio stile. Con spettacolare virtuosismo ed eleganza egli combina musica balcanica con sfumature swing, jazz moderno, tango nuevo, salsa e musette, è così che sta rendendo a questa musica lo stesso onore che Astor Piazzolla ha reso al tango e Richarc Galliano al musette. A Vienna, sua città adottiva, porta avanti questo avvicinamento con il suo quartetto balcano Orfej. Con idee per composizioni e arrangiamenti preparati da tempo, è tornato a Sofia lo scorso autunno per formare il suo « crack group ».
L’orchestra Martin Lubenov è composta dai più famosi musicisti rom della Bulgaria, la cui reputazione va oltre la scena rom.
Ringraziamenti alle bands del nord della Spagna/sud della Francia come i Gipsy Kings, che hanno fatto conoscere al mondo la musica rom.
L’orchestra Martin Lubenov non cade mai nel kitsch e l’autocompiacimento, usa magici arrangiamenti pieni di jazz sperimentale, suoni potenti di ottoni, sposando la salsa all’ottone balcanico in un modo inaspettato, con il tango vivace di Lubenov e citazioni gipsy-swing, così come gli ottimi assoli e accompagnamenti di chitarra e basso di Nikolai Antov e Nenad Vasilic.
Incorporando tutti questi elementi, il Maestro Lubenov riesce a creare una musica leggera e infinitamente malinconica, molto latina, che può liberare gli ascoltatori dalla diffidenza verso gli « strani balcani ».
Grazie alla sua conoscenza su stili e continenti, Martin Lubenov è riuscito ad ottenere qualcosa di impossibile con la sua orchesta : un ibrido completamente nuovo, che rapisce intellettuali, fan del jazz, amatori e fanatici del pop.

Marea
Il gruppo Marea nasce dalla lunga collaborazione musicale fra il fisarmonicista Massimo Tagliata ed il chitarrista Andrea Dessì col quale hanno partecipato a numerosi festival jazz nazionali (Delta del Jazz Festival 2005, Veneto Jazz Festival 2006 e 2007, Festival Soul e String 2006) e manifestazioni internazionali (Giappone, Islanda, Germania etc..).
L’elemento unitario della musica dei Marea è l’impronta jazzistica, in cui l’improvvisazione ha sempre un ruolo importante e lascia durante l’esecuzione la libertà di ricerca.

Frank Marocco
Frank Marocco è una delle stelle più luminose del firmamento fisarmonicistico, la cui musica compare in oltre 300 film girati ad Hollywood e in 250 serie televisive. Un grande artista che ha collezionato collaborazioni da Frank Sinatra ai Pink Floyd, da Prince a Madonna, da Jon Hammond a Luciano Pavarotti, da Artur Rubinstein a Ricky Martin, da Brian Wilson a Russel Watson, da Liza Minnelli a Sophia Loren. Negli Stati Uniti è stato nominato otto volte “Most Valuable Player” dalla National Academy of Recording Arts, conseguendo l’ambito titolo due volte.

Gianni Mirizzi
Ha iniziato i suoi primi studi musicali all’età di 8 anni ed ha subito partecipato a vari concorsi per fisarmonica, conquistando i primi posti a soli 10 anni. In quello stesso periodo l’incontro con il M° Pino Di Modugno l’ha portato ad amare ancora di più la fisarmonica. Da molti anni ormai si dedica esclusivamente alla fisarmonica e sta perfezionando la sua tecnica sotto la guida del M° Caporilli. E’ autore di numerosi brani di musica leggera, latino-americana e per fisarmonica solista, collabora con le Edizioni Musicali Berbén, Physa, Barvin, Bagutti e Musicomania.

MOTION TRIO
Motion Trio – trio di fisarmoniche fondato nel 1996 da Janusz Wojtarowicz, leader ed autore della maggior parte delle composizioni. Sono stati cosiderati un avvenimanto eccezionale nel mondo musicale europeo e mondiale. Eseguendo la propria musica, i Motion Trio riescono a cambiare il volto della fisarmonica. I loro concerti sono spettacoli musicali pieni d’azione e drammaturgia. Gruppo eccellente che ha suonato in teatri, chiese ed in numerosi club.
Nella loro musica si avvertono le influenze di diversi stili musicali (dal rock fino alla musica impegnata passando attraverso il jazz). Nonostante la giovane età i Motion Trio hanno già collaborato con artisti affermati quali Krzysztof Penderecki, Bobby McFerrin, Wojciech Kilar, WDR Rundfunkorchester Köln, Krzesimir Debski, Trilok Gurtu, Michal Urbaniak, Tomasz Stanko, Deutsches Filmorchester Babelsberg, Sinfonietta Riga, Sinfonietta Cracovia, Rio de Janeiro Orquestra do Teatro Municipal, Chamber Orchestra AUKSO.
Nel 2000 hanno vinto il gran premio del IV Concorso internazionale di musica da camera contemporanea “Krzysztof Penderecki”.
Hanno dato master classes all’Università di Chicago e al Conservatorio nazionale di Parigi.
Nel gennaio 2008 i Motion Trio hanno debuttato al Carnegie Hall a New York con un enorme successo.
MOTION TRIO: JANUSZ WOJTAROWICZ – PAWEL BARANEK – MARCIN GALAZYN

Lorenzo Piccioni
Nasce a Giulianova (TE) nel 1979.
Inizia da bambino il suo percorso musicale attraverso studi classici al Conservatorio. In giovane età affianca alla chitarra classica la chitarra moderna, si avvicina alla chitarra finger-style grazie a seminari tenuti da maestri in questo campo quali: Paolo Giordano, Franco Morone… e prosegue l’apprendimento della chitarra acustica proprio sotto la guida diretta di Paolo Giordano. Nell’ottobre 2001 fonda a Giulianova (TE) l’Accademia Musicale PROGETTO CHITARRA dove si tengono corsi e specializzazioni musicali. Nel 2002 oltre a serate nei locali e pub specializzati nel settore, ha partecipato, per conto della Proel, al Disma Music Show di Rimini come dimostratore delle chitarre acustiche Takamine. Partecipa alla prima edizione di Spoleto Musica – Agli Strumenti (9-10 Dicembre’06) esibendosi come dimostratore di chitarre acustiche e della harp-guitar. Durante le manifestazioni estive apre le serate a 3 importanti artisti nazionali: al noto cabarettista Giovanni, allo storico pianista delle ORME Tony Pagliuca e al chitarrista Paolo Giordano. Partecipa alla seconda edizione di Spoleto Musica – Agli Strumenti (1-2 Dicembre’07) (www.smas.it) aprendo il concerto al chitarrista Preston Reed, suonando il nuovo strumento di liuteria da lui progettato, la “Bass-Guitar”.Proprio con questo strumento, dopo un’anno dedicato alla didattica e ai vari concerti, partecipa al concorso New Sounds Of Acoustic Music – Premio Wilder-Davoli 2008 in occasione dell’Acoustic Guitar International Meeting (22-25 Maggio’08)…

Roberta Pigliapoco
Ballerina di danze tradizionali europee e sudamericane.
Nata in una famiglia di cantori e ballerini tradizionali (suo zio è il noto cantore popolare jesino Nazzareno Gambadori) da circa dieci anni è attiva al fianco di suo marito Roberto Lucanero nell’ambito della ricerca e riproposta delle danze tradizionali delle Marche.
Negli ultimi anni con la Roberto Lucanero Band ha tenuto stage e dimostrazioni di danza tradizionale marchigiana presso vari festival musicali tra i quali Zingaria (Biccari – Fg), Capodanze (Biccari – Fg), Reno Folk Festival (Casalecchio di Reno – Bo), Valfino al Canto (Arsita – Te).

Marco Polidori
Nato a Pinerolo nel 1982, inizia lo studio della fisarmonica all’età di 4 anni sotto la guida del padre e a soli 6 anni risulta vincitore in un concorso nazionale a Genova. Si è diplomato a pieni voti in Fisarmonica Classica presso il CDMI sezione di Barge. Si è affacciato alla carriera concertistica confortato ed incoraggiato dal M° Gervasio Marcosignori del quale esegue il repertorio,seguendo una particolare interpretazione musicale dovuta anche alla conoscenza delle tecniche costruttive e della struttura fonica dello strumento. Con lo stesso Marcosignori ha tenuto concerti in Italia ed all’estero con gran successo di pubblico e di critica.

Roppoppò
Roppoppò ti canta nell’anima. Roppoppò ti scardina la porta delle memorie antiche. Roppoppò ti evoca saperi che ti preesistono, che c’erano anche prima che tu nascessi e che sono tuoi solo perché, prima di te, qualcuno è riuscito a farli propri e a sedimentarli in quell’angolo del cuore destinato, e un giorno la scienza lo dimostrerà, ad accogliere l’estratto di tutte le vite vissute prima della nostra e, senza le quali, la nostra non sarebbe vita.
Roppoppò è un poeta. Di quelli veri. Di quelli che non si inerpicano sulle vette della letteratura riservata agli iniziati, ma si fanno portatori di quel comune sapere e di quel collettivo sentire che sono nostri, nutrimento stesso del nostro essere uomini. Lui ama definirsi cantastorie, e non sbaglia, perché era proprio ai cantastorie che veniva affidata, quando la cultura era tramandata e non trasmessa su un video, la creazione di una nostra identità. Quelle che canta Roppoppò non sono canzoni, sono poesie del vivere.
Roppoppò non va ascoltato, va assorbito, perché ci consente il lusso di tornare con l’anima ai tempi nei quali, a sera, non s’andava a dormire con i sonniferi ma con le stelle e non si sprecava sonno in sterili autoanalisi sull’aver vissuto una giornata da uomini appagati o da uomini insoddisfatti, da uomini sereni o da uomini stressati, da uomini con l’ansia o da uomini con il panico. Molto più semplicemente, ci bastava essere stati uomini. Calateve lu cappelle, c’è Roppoppò che canta…

Lorenzo Piccioni
Nasce a Giulianova (TE) nel 1979.
Inizia da bambino il suo percorso musicale attraverso studi classici al Conservatorio. In giovane età affianca alla chitarra classica la chitarra moderna, si avvicina alla chitarra finger-style grazie a seminari tenuti da maestri in questo campo quali: Paolo Giordano, Franco Morone… e prosegue l’apprendimento della chitarra acustica proprio sotto la guida diretta di Paolo Giordano. Nell’ottobre 2001 fonda a Giulianova (TE) l’Accademia Musicale PROGETTO CHITARRA dove si tengono corsi e specializzazioni musicali. Nel 2002 oltre a serate nei locali e pub specializzati nel settore, ha partecipato, per conto della Proel, al Disma Music Show di Rimini come dimostratore delle chitarre acustiche Takamine. Partecipa alla prima edizione di Spoleto Musica – Agli Strumenti (9-10 Dicembre’06) esibendosi come dimostratore di chitarre acustiche e della harp-guitar. Durante le manifestazioni estive apre le serate a 3 importanti artisti nazionali: al noto cabarettista Giovanni, allo storico pianista delle ORME Tony Pagliuca e al chitarrista Paolo Giordano. Partecipa alla seconda edizione di Spoleto Musica – Agli Strumenti (1-2 Dicembre’07) (www.smas.it) aprendo il concerto al chitarrista Preston Reed, suonando il nuovo strumento di liuteria da lui progettato, la “Bass-Guitar”.Proprio con questo strumento, dopo un’anno dedicato alla didattica e ai vari concerti, partecipa al concorso New Sounds Of Acoustic Music – Premio Wilder-Davoli 2008 in occasione dell’Acoustic Guitar International Meeting (22-25 Maggio’08)…

Gennaro Ruffolo
Il M° Gennaro Ruffolo nasce a Cosenza nel 1977 e fin da piccolo all’età di sette anni intraprende lo studio della fisarmonica prima con il M° Giacomo Carrisi e poi con il M° Paolo Gallina. In seguito si perfeziona con il M° Carmine Di Marco, Oscar Mondiale di Composizione a Los Angeles.
All’età di diciassette anni riceve il Leone d’argento al premio di composizione Tommaso Coccione di Poggio Fiorito(Ch) con il brano “Musette à Paris” pubblicato dalla Bèrben di Ancona.
Ha partecipato a più di cinquanta concorsi Nazionali ed Internazionali classificandosi sempre nei primi posti assoluti.
Nel 1995 consegue il diploma fisarmonica classica con 10 e lode presso la sezione del C.D.M.I. di Capistrello (Aq) diretta dal M° Di Marco e consegnatogli dal grande Wolmer Beltrami.

Massimo Siviero
Massimo Siviero nasce a Latina il 15/02/80.
A 10 anni inizia lo studio della fisarmonica sotto la guida del padre Armando e a 11 anni intraprende lo studio del clarinetto tudiando con il M° L. Maiozzi per poi diplomarsi con il M° D. Bellardini presso il conservatorio “O. Respighi” di Latina. Nel frattempo partecipa a numerosi concorsi di fisarmonica nazionali ed internazionali classificandosi quasi sempre ai primi posti. In seguito alla recente istituzione della cattedra di fisarmonica classica presso il conservatorio di Latina è iscritto al 7° anno dove ha studiato prima con il M°D. Vendramin e attualmente con la prof.ssa P. Angeloni ed ha conseguito il compimento inferiore di composizione con il M° A. Meoli.

Antonio Spaccarotella
Inizia lo studio della fisarmonica in tenera età con il maestro Lucio Cortese, già nei primi anni da prova di talento classificandosi ai primi posti in diversi concorsi nazionali ed internazionali. Nel 2003 entra nell’Accademia Musicale Voglia D’Arte di Roseto degli Abruzzi diretta dal maestro Renzo Ruggieri dove consegue il diploma in didattica musicale per scuole private e si perfeziona nelle tecniche di fisarmonica varietè e Jazz. Nel settembre 2004, entra al conservatorio G. Braga Di Teramo dove studia fisarmonica Jazz, storia della musica jazz ed arrangiamento.
Vanta numerose vittorie in Competizioni musicali internazionali come:
V° Internazionale FISARMONICA D’ORO di Benevento (cat. Jazz).
Selezioni del 59° CUPE MONDIALE (C.I.A).
X° International Prize PIANELLO VALTIDONE.
Premio ETNIE MUSICALI 2007
VII° International Competition Città di ATRI
International Prize LEO CERONI 2008
Selezioni 61° Cupe Mondiale (sez.varietè)
Tuttora gareggia o si esibisce come ospite in ambiti festival o competizioni internazionali sia in Italia che all’estero.
Dal 2007 collabora come dimostratore ufficiale per la Menghini srl (Scandalli – Paolo Soprani – Sem) di Castelfidardo.
Vari sono i generi musicali a cui si dedica: jazz, francese, tango, musica sperimentale; è impegnato in molteplici progetti di svariata estrazione artistica con i quali si esibisce in Italia ed anche paesi esteri come: Francia, Svizzera, Germania, Austria, Belgio, Ungheria ma anche paesi extraeuropei come la Cina dove nello scorso novembre in occasione della (music CHINA), finanziato dal consorzio MUSIC MARCHE ACCORDIONS e la Logic System (midi-accordion) si è esibito insieme a Sergio Scappini e Jean-Marc Fabiano durante il concerto con orchestra allo Shanghai Art Teatre ed ha tenuto masterclass di musica Jazz/moderna alla Shangai Normal University.
E’ direttore ed insegna presso l’Accademia Musicale Voglia d’Arte (di Cetraro) ed è attualmente direttore artistico del Accordion Revolution Art Festival.
SPECIALIZZAZIONI con: Renzo Ruggieri, Luciano Biondini, Claudio Jacomucci, Friedrich Lips.

Francesco Scaramuzzino (SMAF Quartet)
Diplomato al conservatorio di Vibo V. in Pianoforte, in clavicembalo nel 2003 e in Jazz nel 2006. Laurea specialistica in scienze e tecnologia del suono nel 2005. Compositore di musica jazz e musiche per film. Ha collaborato con diversi jazzisti, fra cui Tino Tracanna, Marco Tamburini ed Ares Tavolazzi. Ha seguito seminari a Umbria Jazz alla Beerkle School a Perugia, Roccella Jazz, con Enrico Pieranunzi, Danilo Rea, Enrico Rava e Bob Mintzer. Attualmente ha in progetto ulteriori collaborazioni con jazzisti del panorama nazionale ed internazionale.
Per info 328.2749615 email: scrivi@smafquartet.com, web: http://www.smafquartet.com.

Alberto la Neve (SMAF Quartet)
Diplomato in sassofono presso il Conservatorio di Cosenza nel 2004, ha seguito vari seminari con importanti jazzisti nazionali ed internazionali, fra i quali Bob Mintzer, Enrico Rava, Ettore Fioravanti, Felice Mezzina, Achille Succi e Marco Sannini. Ha suonato nell’edizione 2004 del Festival di Roccella Jazz con la “Monsters Band – Esplorazioni 2004″ e nel 2005 in quintetto con Tino Tracanna. Dal 2004 al 2005 ha suonato come sax tenore nella Jazz Big Band del conservatorio di Cosenza.
Per info 320.8930817 email: scrivi@smafquartet.com, web: http://www.smafquartet.com.

Sasà Calabrese (SMAF Quartet)
Dopo aver frequentato da adolescente 5 anni di pianoforte con un insegnante privato, si è dedicato allo studio della chitarra e del basso elettrico, ed infine del contrabbasso. Essenzialmente autodidatta, ha però progressivamente integrato la crescita teorica e strumentale venendo a contatto con molteplici figure di rilievo, partecipando a vari stage, seminari e master class.
Ha collaborato con Davide Santorsola, Pietro Condorelli, Felice Clemente, Marco Tamburini, Giuseppe Bassi, Umberto Napolitano, Fabrizio La Fauci, Joe Amoruso, William Stravato ed altri ancora.
Per info 348.3166208 email: scrivi@smafquartet.com, web: http://www.smafquartet.com.

Manolito Cortese (SMAF Quartet)
Ha frequentato il corso di percussioni al conservatorio di Cosenza per quattro anni. Nel 1994 lascia il conservatorio e si trasferisce a Roma dove segue per un anno i corsi personalizzati con Roberto Gatto. Ha collaborato con i “Mediterraneo Jazz Quintet”, ha frequentato un workshop a Pesaro sull’espressione musicale con Tullio De Piscopo e a Cosenza un workshop di musica d’insieme con Nicola Pisani. Attualmente collabora con diversi musicisti, gruppi jazz e di musica popolare.
Per info 347.1637455 email: scrivi@smafquartet.com, web: http://www.smafquartet.com.

Alberto Valguarnera
Nasce a Enna l’ 11 Aprile del 1989. All’età di 7 anni intraprende gli studi di fisarmonica sotto la guida di Salvo Puglisi. Nell’estate del 2006 partecipa ad uno stage come assemblatore di fisarmoniche. Continua gli studi di fisarmonica con il maestro Mario Sacco e con il prof. Sergio La Duca intraprende lo studio del pianoforte.

 

Vincanto
Presenti ormai da oltre cinque anni nel panorama nazionale della musica popolare, il Gruppo Folk VINCANTO si qualifica quale realtà, ormai consolidata, che pone al centro del proprio lavoro la ricerca e la promo-zione della tradizione musicale, sia marchigiana sia extraregionale. Profondamente convinti dell’esigenza di riscoprire, ma al contempo di trasformare ed emancipare la natura stessa della tradizione orale tout court, i componenti del gruppo operano in una prospettiva musicale di re-invenzione del patrimonio popolare, fondando il proprio lavoro su principi di dialogo, condivisione e trasformazione.
Infatti, nel caso dei VINCANTO, la lettura di questa tradizione va al di là del semplice ricordo, in quanto, esso stesso, è sempre ri-narrazione, trasformazione. Non potrà mai essere conservazione, né mantenimento o fedele esecuzione di ciò che non è più come soleva essere. La “scrittura” del canto popolare, come pure della musica, si trasforma secondo le modalità della trasmissione orale, ponendosi in una situazione di cambiamento continuo.
La tradizione, per essere interpretata, deve subire una traduzione semantica che la ricollochi in quella posizione di natura educativa, indispensabile alla costruzione della conoscenza, della consapevolezza e della coscienza, che nel tempo si è andata perdendo a causa di una fissità temporale che le è stata assegnata. Un dibattito aperto riguarda l’eventualità che la traduzione della tradizione possa degenerare in tradimento, ovvero lo strumento della traduzione venga utilizzato in modo tale che si perda l’originaria funzione della tradizione, rompendo il legame forte con la contemporaneità e, quindi, snaturandola in mero veicolo consumistico.

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